IL POLIETILENE È UN MATERIALE DI USO QUOTIDIANO

Un bene di valore

Il Polietilene (PE) é un materiale molto leggero e resistente, e uno dei materiali più presenti nella nostra vita quotidiana: costituisce infatti circa il 30% del volume totale della produzione mondiale di materie plastiche.  È resistente agli agenti petrolchimici, all’acqua, alle soluzioni saline, agli acidi e alle sostanze organiche aggressive. Facilmente saldabile e lavorabile industrialmente, anche con altre materie plastiche, ha una struttura molecolare idrofoba e, per la sua atossicità, trova un ampio utilizzo nel settore alimentare.

L’ambito di applicazione è spesso definito dal suo grado di densità:

– alta (High Density PE): arredo urbano, arredamento d’interni, beni di uso quotidiano, imballaggi, edilizia, automotive, elettrodomestici;

– media (Middle Density PE): prodotti per l’agricoltura e l’imballaggio;

– bassa (Low Density PE): imbalaggi, beni per l’ecologia e di uso quotidiano;

– lineare (Linear Low Density PE): con speciale focus al film sottile ed estensibile.

È un materiale riciclabile e questo lo rende particolarmente importante in un processo di economia circolare finalizzato anche alla riduzione del consumo di plastica.

Come riconoscerlo

Data la vastità degli impieghi, il polietilene è difficilmente riconducibile a un unico prodotto o a un’unica categoria di prodotti. Lo si può trovare negli apparecchi per l’industria chimica, nei contenitori per l’ecologia, nei rivestimenti, ma anche in scivoli ed elementi scorrevoli. Diversi beni di uso quotidiano come per esempio alcune tipologie di taglieri in plastica sono in polietilene.

Sono in polietilene anche i teli di copertura delle piscine, alcune tipologie di guanti e i teli per pacciamatura per colture professionali e i kayak. Sono solamente alcuni esempi che indicano l’estrema varietà degli oggetti che possiamo trovare in casa o in azienda che contengono polietilene.

La sua duttilità consente tutti i metodi di trasformazione tra cui lo stampaggio a iniezione, la filmatura in bolla e in testa piana, il soffiaggio, la termoformatura e lo stampaggio rotazione. Tecniche di trasformazione scelte in base alle necessità produttive e tecniche richieste dal prodotto finale. Per alcuni prodotti è possibile la filatura per tessuti.

La definizione di beni in polietilene di cui si occupa il consorzio Ecopolietilene raccoglie qualsiasi oggetto che contiene, anche solamente in parte, polietilene. Sono però esclusi gli imballi, i RAEE e le pile, i rifiuti sanitari e quelli contenenti amianto e i veicoli fuori uso.

L’importanza del recupero

Ogni anno vengono immessi al consumo circa 550 mila tonnellate di beni in polietilene con una produzione di rifiuti con un rapporto vicino all’uno a uno. Escludendo gli imballaggi, circa il 70-80% di rifiuti di beni in polietilene lo si trova in ambito agricolo e urbano.

In Italia l’industria del riciclo del polietilene ha mosso i primi passi all’inizio degli anni Ottanta per iniziativa di alcuni imprenditori del comparto metalmeccanico. Il settore si è rapidamente sviluppato attraverso la nascita di un gran numero di imprese dalle dimensioni molto piccole, che si occupavano principalmente del recupero di rifiuti provenienti da attività produttive. In un Paese caratterizzato da una forte industria di trasformazione della plastica, ma sostanzialmente privo di idrocarburi da impiegare nella produzione dei polimeri, la materia prima rigenerata rappresenta, oggi come allora, una risorsa importante per contenere i costi di produzione.

Dato che il polietilene è riciclabile al 100%, è importante non solamente identificare questo materiale, ma avviarlo verso un corretto percorso di trattamento che possa portare alla creazione di circolo virtuoso per la realizzazione di manufatti in plastica.