Potenziare il riciclo e incentivare l‘utilizzo di materiali riciclati per raggiungere gli obiettivi europei e dare un concreto apporto al processo di economia circolare. L’indicazione arriva dallo studio che l’organizzazione dei riciclatori di materie plastiche europei Plastics Recyclers Europe – PRE ha pubblicato su produzione, utilizzo, raccolta e riciclo di polietilene ad alta densità (HDPE) e polipropilene (PP) in Europa. Questi infatti rappresentano quasi un terzo della domanda dei trasformatori europei. Un incremento di queste capacità – sottolinea l’associazione europea – è possibile solo se, di pari passo, viene potenziata la raccolta di rifiuti a fini di riciclo, quantitativa ma anche qualitativa, implementando avanzate tecnologie di raccolta, selezione e trattamento. Al contempo, bisogna rendere i manufatti più riciclabili a fine vita ed è altrettanto importante incentivare l’impiego dei materiali riciclati nei manufatti. Con l’attuale capacità di riciclaggio dell’UE per HDPE e PP a 1,2 Mt per i rifiuti post-consumo e ulteriori 0,5 Mt per i rifiuti pre-consumo – rende noto Plastics Recyclers Europe -, gli impianti di riciclaggio possono trattare circa il 18% dei rifiuti di poliolefina rigida. Il potenziamento della capacità di riciclaggio della plastica dell’UE dipende dal massimizzare una raccolta finalizzata al recupero dei rifiuti in plastica e allo stesso tempo dal maggior ricorso da parte dei trasformatori di plastica riciclata nella produzione dei manufatti finiti. Un incremento nell’utilizzo di materie prime seconde da parte dei trasformatori che potrà essere realizzato secondo le logiche di libero mercato supportate da un ruolo attivo del legislatore in ambito industriale. Strumenti normativi, per esempio, potrebbero consentire l’accesso a una reale premialità economica per gli utilizzatori finali che intendono richiedere su larga scala l’acquisto di beni realizzati in plastica riciclata. Il riciclo delle plastiche rigide, infatti, ha raggiunto un livello di sviluppo tecnologico e di filiera tale da necessitare un ruolo attivo dell’utilizzatore finale il quale, attraverso le proprie scelte strategiche aziendali, è in grado di incrementare la domanda di materie plastiche riciclate per la realizzazione dei prodotti che acquista. Questo incremento di richieste verso mercati a maggior valore aggiunto rispetto a quelli già percorsi storicamente dalle materie prime seconde ad alta densità (HDPE), infatti, consentirebbe ai riciclatori di avviare notevoli investimenti nella raccolta e nella cernita avanzate che sono state identificate come la chiave per sbloccare gli investimenti tanto necessari nel riciclaggio delle poliolefine rigide.

Si tratta quindi di operare nella duplice direzione: quantitativa e qualitativa. Come spiega l’associazione europea, rendere le poliolefine rigide completamente circolari dipende anche dalla garanzia che un prodotto sia facilmente riciclabile. Ciò consentirà di mantenere il valore più alto del materiale alla fine della sua vita, ma contribuirà anche a rendere il riciclaggio più efficiente in termini di costi pur soddisfacendo i requisiti anche delle applicazioni più esigenti. Inoltre, colmare le lacune legislative esistenti per promuovere la diffusione dei materiali riciclati, ad esempio utilizzando gli appalti pubblici, è un’altra soluzione che deve essere pienamente sfruttata.

Indicazioni che Ecopolietilene ha fatto proprie fin dall’inizio della propria attività e che saranno al centro delle iniziative realizzate dal consorzio al fine di aumentare le quantità dei rifiuti da beni in polietilene raccolte e migliorare i processi di recupero.